“La misericordia apre le porte alla speranza” | DIOCESI DI BUKAVU (RdC)
In questa rubrica, nel corso dell’anno, il cammino del Giubileo raccontato dagli abitanti di spazio + spadoni da più parti del mondo
Suor Louise Mulinbinge Batundji, della Congregazione Missionaria “Sorelle di Santa Gemma”, ci racconta l’apertura dell’Anno giubilare a Bukavu, capoluogo del Sud Kivu, della Republica Democratica del Congo: una delle zone tormentate da decenni dalle violenze commesse da decine di gruppi armati.
(di Suor Louise Mulinbinge Batundji)
Domenica 29 dicembre, anche a Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo si è aperta la Porta Santa.
Erano le ore 10.00 quando, prima di iniziare la celebrazione, ci siamo riuniti tutti davanti all’Arcivescovado ed abbiamo recitato insieme la preghiera d’inizio dell’Anno Giubilare davanti alla Croce di Cristo, nostro Redentore.
Eravamo tantissimi tra fedeli laici e religiose.
Poco dopo è iniziato il pellegrinaggio fino alla Porta Santa, aperta dall’Arcivescovo mons. François-Xavier Maroy Rusengo. Durante il cammino la Croce di Cristo è stata portata dai seminaristi dell’Arcidiocesi.
Tutti i fedeli in processione hanno attraversato, commossi ed emozionati, la Porta Santa. La celebrazione è proseguita con il rito della purificazione con l’acqua e il rinnovo delle promesse battesimali. Tutto poi si è svolto secondo la liturgia.
La celebrazione è terminata alle ore 14.30. L’apertura dell’Anno Giubilare, è stata preceduta da una preparazione ad hoc attraverso una particolare Novena che si è intervallata con la Novena di Natale.
Come è noto a tutti, Bukavu e più in generale la Repubblica Democratica del Congo sono segnate da piaghe dolorose come quella dei “bambini di strada”.
Qualche giorno fa, il Cardinal Fridolin Ambongo, sottolineava le cause che spingono i minori a vivere per strada: l’estrema povertà, la morte prematura dei genitori. Bambini e ragazzi si ritrovano senza casa a dormire dove capita e cercano di sopravvivere come possono, purtroppo molto spesso attraverso comportamenti violenti, illegali che compromettono il loro futuro.
Ecco allora che questo Giubileo, come ci ha detto Papa Francesco nella Bolla di indizione, ci chiama ad essere “segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio”, in tutto il mondo.
Io e le mie consorelle che operiamo qui in Congo ci sentiamo investite di un impegno ancora maggiore nel sostenere coloro che soffrono non solo attraverso aiuti concreti ma attraverso la preghiera e la Parola di Dio, portando la speranza cristiana negli angoli più bui e più nascosti di questa grande città, luoghi sconosciuti agli occhi del mondo. Non dimentichiamo che insieme alla fede ed alla carità, la speranza è una virtù teologale, fondamenta dell’agire cristiano.
La metafora del cammino ha fatto iniziare il pellegrinaggio anche a noi Sorelle di Santa Gemma insieme alle ragazze in formazione novizie e postulanti, come pellegrine di speranza da casa nostra fino alla Cattedrale Nostra Signora della Pace di Bukavu. In una giornata splendente di sole, abbiamo camminato a piedi verso la meta, ovvero l’incontro con Cristo, unico Redentore dell’uomo.
Prima la grande assemblea riunita poi il pellegrinaggio verso la Porta Santa e per finire la celebrazione Eucaristica.
É stato per noi uno stimolo per cominciare un cammino spirituale come pellegrine di speranza sulle strade della riconciliazione, di pace e di conversione del cuore con un’attenzione particolare a chi è veramente meno fortunato nella vita, in modo particolare i bambini vulnerabili.
Ogni giorno, suor Hélène insieme alle giovani in formazione s’impegnano per la loro istruzione.
Abbiamo condiviso con un gruppetto di ragazzi che frequentano i nostri centri per il recupero dei bambini di strada, la festa di Santo Stefano e coloro che seguiamo in comunità hanno pellegrinato al convento per trovare qualcosa per la festa di Natale e di Capodanno.
Il tutto è stato concluso con il pranzo del primo dell’anno consumato insieme ad alcune bambine vulnerabili e alla loro mamma che seguiamo da vicino e alla nostra Susanna, una bimba con disabilità che vive con noi in comunità per un periodo di cure.
Possa essere davvero un anno di speranza, un Giubileo di pace e d’impegno per la conversione del cuore e la liberazione di tutto ciò che nel male opprime l’uomo e che è alla base di tante sofferenze dei bambini qui a Bukavu.
Suor Louise Mulinbinge Batundji
(Congregazione Missionaria Sorelle di Santa Gemma)