
La mia esperienza positiva di integrazione
Don Rodrigue Ogan Akakpo, sacerdote del Togo e direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Ferrara-Comacchio, racconta a spazio + spadoni la sua esperienza
Sono don Rodrigue Ogan Akakpo, vengo dal Togo e sono attualmente parroco di Codifiume e direttore dell’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
Tutti coloro che abbandonano il loro Paese per recarsi in un altro come migranti faranno sempre raffronti e paragoni, non sempre facili da accettare, ma il mio obiettivo principale è stato da subito l’integrazione.
Mi sono dedicato giorno e notte all’apprendimento della lingua italiana. Il grande successo che ho raggiunto in questo senso è stato il fatto di avere conseguito la licenza in teologia spirituale, redigendo la tesi e discutendola in lingua italiana. Un altro risultato di tanto studio è stato il conseguimento della patente di guida, per cui ho guadagnato l’autonomia negli spostamenti.
Il cibo è stato un altro scoglio, perché ho capito che in Italia la tavola è importante per socializzare e si dedica molto tempo ad essa, andando oltre lo scopo del semplice nutrimento.
È doveroso sottolineare che non c’è integrazione senza insegnamenti e sostegno, morale e materiale.
Da questo punto di vista la mia esperienza è positiva.
Sono approdato a Ferrara grazie al contatto con la Madre generale delle Piccole Suore della Sacra Famiglia suor Simona Pigozzi. Quando sono stato accolto in seminario dall’allora rettore Mons. Mario Dalla Costa, una volontaria, la signora Maria Pia Piazzi, si prendeva cura dei miei indumenti personali e mi faceva esercitare con la lingua italiana.
Il secondo rettore, Mons Emanuele Zappaterra, mi ha permesso di continuare i miei studi teologici iscrivendomi alla Facoltà del Triveneto di Padova.
Mons. Marino Vincenzi, presso il quale ho abitato nella parrocchia di S. Martino per due anni come accolito e poi come diacono, mi ha dato gli insegnamenti del saper vivere in generale e, soprattutto, mi ha dato tanta fiducia.
Io sarò sempre profondamente grato a tutti loro che mi hanno dato un inizio positivo e produttivo.
Ho inoltre goduto della fiducia di Mons. Vittorio Serafini che mi è stato di grande aiuto nei momenti di sconforto che fanno parte di questo percorso ma che, grazie alle persone vicine, non hanno potuto prendere il sopravvento e mi hanno lasciato fiducioso nel mio futuro.
La fiducia, frutto dello Spirito Santo è, quindi, la grande forza da non abbandonare mai: occorre avere fiducia in se stessi, ma anche saper attingere speranza dalla fiducia che gli altri intorno a noi ripongono nelle nostre capacità.
(Don Rodrigue Ogan Akakpo)