La Devozione a Santa Gemma nella Diocesi di Catanzaro-Squillace

Intitolazione della Cappella a Santa Gemma Galgani nel Presidio Oncologico di Catanzaro

Nella giornata di martedì 3 settembre 2024, l’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Mons. Claudio Maniago è venuto a far visita al Presidio Ospedaliero “C. De Lellis” Ciaccio di Catanzaro ed ha intitolato la Cappella dell’ospedale a Santa Gemma.

Questo riconoscimento è stato tanto desiderato dai devoti della Santa lucchese, dal Cappellano e dal Direttore Sanitario che facendo richiesta formale all’arcivescovo, ha abbracciato tale proposta.

Francesco Donato

La presenza di Santa Gemma nel Presidio Ospedaliero “C. De Lellis” Ciaccio

La presenza dell’immagine di Santa Gemma Galgani nella Cappella del Presidio Ospedaliero del Polo Oncoematologico C. De Lellis, risale agli inizi del 2009, per volontà di un devoto: don Antonio Vasapollo, al tempo Cappellano dell’ospedale e Parroco della Parrocchia Maria SS delle Grazie di Pontegrande. Fu lui ad esporre alla venerazione un’immagine della Santa che fu accolta con gioia dai pazienti, dai familiari e più in generale dalla popolazione.

Infatti, ogni anno nella ricorrenza della memoria liturgica, don Antonio celebrava la Santa Messa proprio alla presenza sia dei fedeli che dei degenti.

In tutto questo arco di tempo, sono state tantissime le testimonianze di grazie ricevute e attribuite a Santa Gemma.

La testimonianza di don Antonio Vasapollo

Lo stesso don Antonio dà testimonianza di una piccola grazia ricevuta dalla Santa che lui considerava una sua protettrice assieme a Santa Teresa de Lisieux.

La mattina della memoria liturgica, doveva celebrare Messa ma aveva un gran dolore ad un braccio tanto da non poterlo muovere. Pregò molto Santa Gemma di aiutarlo e alla fine, riuscì a presiedere la celebrazione e, alla conclusione della stessa, diede la sua testimonianza ai fedeli presenti.

Nell’arco di tutto questo tempo è stato un crescendo di devozione, testimoniata con fiori, ceri votivi e piccole testimonianze di fedeli che da lì a poco hanno riconosciuto come la Santa abbia infuso nel loro cuore un grande amore per Gesù e la Madonna, oltre che una pace nel loro animo.

Francesco Donato

La devozione a Santa Gemma in Calabria

L’attuale statua posta nella Cappella dell’ospedale, arriva dalla Spagna ed è stata donata personalmente al Cappellano don Rosario Spanò, da alcuni benefattori. Ricordiamo che proprio in Spagna c’è una grande devozione alla mistica lucchese.

La devozione a Santa Gemma Galgani in Calabria, invece, ha origini molto lontane, nell’anno 1909, appena sei anni dopo la sua morte.

Lo si apprende dalle relazioni scritte nel testo della biografia, nella sezione delle grazie ricevute e attribuite all’allora serva di Dio.

Ce ne dà anche testimonianza un sacerdote, un certo R.D. Felice Antonio Gentile. Ecco quanto narra. Da Catanzaro di Calabria scrive il R.D. Felice Antonio Gentile: “La vivissima devozione verso Gemma in questa città è una cosa indescrivibile. Sono già moltissimi che han fatto ricorso alla sua intercessione e sono stati tutti consolati. Basti pel momento la presente narrazione: questa Superiora dell’ospedale civile, Suor Genoveffa Berardi, nel mese di marzo 1909 cadde, e disgraziatamente si ruppe il braccio sinistro. Il dottore trovò il caso grave e dichiarò che per guarire di questa rottura vi occorreva più di tre mesi.

Io, qual cappellano del pio luogo, trovandomi di avere una reliquia di Gemma, la feci applicare sul braccio rotto. Ritornato il dottore, volle per curiosità sfasciare il braccio, e con sua gran meraviglia constatò che era perfettamente risanato. Come pure ci sono riportate tante grazie da ogni parte della Calabria.”

Francesco Donato

Due miracoli di Gemma Galgani

Si ricorda inoltre che se la Galgani è agli onori degli Altari della Chiesa universale, è grazie ai due miracoli avvenuti per intercessione della Serva di Dio Gemma Galgani, in un piccolo paese dell’hinterland cosentino, negli anni 1933 e 1935, precisamente a Lappano.

Il primo miracolo, avvenne proprio il giorno in cui fu proclamata Beata in Piazza San Pietro dal Papa Pio XI°. Infatti furono proprio questi due miracoli che consentirono la canonizzazione di Gemma Galgani nel 1940 da Papa Pio XII°.

Ancora oggi, il culto della Santa si sta diffondendo in un modo straordinario. Lo si può costatare dall’immagine posta in diverse chiese calabresi: nella Cappella del Policlinico Campus Mater Domini di Germaneto, nella Parrocchia Sacra Famiglia, senza contare le piccole icone nelle varie abitazioni delle famiglie, sia della nostra Diocesi e non solo.

La grande Santa toscana, vanta anche di essere stata presa a modello da diversi Beati, Santi, Servi e Serve di Dio in ogni epoca del ventesimo secolo fino ai giorni nostri e per citarne alcuni:

San Massimiliano Maria Kolbe, San Pio da Pietrelcina, Sant’ Annibale M. di Francia, Beato Cardinal IIdefonso Schuster, Beato Alberto Marvelli, Beato Carlo Acutis futuro Santo e dai nostri conterranei la Beata Maria Candida dell’Eucarestia, la Beata Elena Aiello, la Beata Nuccia Tolomeo e per finire la Serva di Dio Natuzza Evolo.

Francesco Donato

 

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