
In cinquantamila a Trapani per ricordare le vittime delle mafie
Da più parti d’Italia, quest’anno, il 21 marzo, ci si è ritrovati a Trapani per la XXX Giornata della Memoria, organizzata da Libera
Erano cinquantamila le persone che, il 21 marzo, hanno partecipato alla XXX “Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie” organizzata da Libera. Erano soprattutto giovani e hanno sfilato per le vie di Trapani tra bandiere colorate e slogan contro le mafie.
Tra loro, oltre ai 500 familiari di vittime innocenti provenienti da tutta Italia, il presidente di Libera don Luigi Ciotti, gli ex procuratori nazionali antimafia Pietro Grasso e Federico Cafiero De Raho, diversi sindaci e vescovi.
Don Ciotti ha ricordato che “l’Italia è un Paese non del tutto libero”, che “gli avversari di oggi si chiamano corruzione, mafia, diseguaglianze, povertà, abuso di potere”. Soprattutto, che “occorre fermare la deriva etica di un pezzo di mondo che abbandona alla deriva l’umanità più povera e fragile, come i migranti”.
Durante la manifestazione, sono stati anche letti i nomi delle 1101 vittime. Una cifra impressionante, considerando che in occasione della prima Giornata della memoria, il 21 marzo 1996, i nomi letti in piazza del Campidoglio sono stati appena 300.
Era senza dubbio presente il mondo della scuola: alunni e insegnanti, insieme, per dire no alla mafia.

Da Palermo, ha risposto all’appello anche l’Istituto di Istruzione Superiore “Damiani Almeyda-Crispi”, la cui docente di Filosofia Ilenia Sellitto ci ricorda l’urgenza di «educare i ragazzi ad essere cittadini attivi, facendoli partecipare attivamente ad iniziative di questa portata».
“Piccoli passi” i loro che, insieme a quelli di quanti hanno reso il corteo di Trapani vivace e pacifico, sono stati preziosi.
«La Giornata della Memoria è stata un’occasione di crescita», continua la professoressa Sellitto.
«Agli occhi dei ragazzi, le vittime innocenti, i cui innumerevoli nomi hanno riecheggiato in piazza Vittorio Emanuele, hanno acquistato una nuova dignità perché, incuriositi, hanno iniziato a farsi domande sui loro volti e le loro storie, e sull’importanza della memoria, fonte rinnovata di luce sull’oblio e sul silenzio. Infine, ascoltare dal vivo don Ciotti – che ai giovani ha rivolto le parole più belle come “speranza per il futuro” – ha restituito proprio a loro la gioia di essere stati fra i protagonisti principali di questa Giornata».
Fonte
Immagini
- Ilenia Sellitto – ISS “Damiani Almeyda-Crispi” di Palermo