In cammino verso l’Africa…

Un viaggio missionario che ho desiderato per anni e che trova realizzazione ancora una volta con la Congregazione Missionaria delle Sorelle di Santa Gemma

Mancano pochi giorni e finalmente partirò per la Repubblica Democratica del Congo. Sarà proprio la Vicaria della Congregazione ad accompagnarmi, suor Antonia Grosso. La Congregazione, con la quale ho un rapporto personale da anni, ha tre missioni in Congo, una a Mwenga, una a Kavimvira nella Diocesi di Uvira e l’altra nella Diocesi di Bukavu.

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Nei tre mesi di permanenza avrò la possibilità di vivere in queste comunità e fare un tratto di cammino con le sorelle che operano in questa terra.

Personalmente sono molto contenta e entusiasta di questo viaggio, torno in Africa dopo 10 anni. Infatti questa sarà la mia terza esperienza missionaria in terra congolese.

La prima fu nel 2012 subito dopo la laurea sempre accompagnata dalle Sorelle di S. Gemma. Con un gruppo di 19 volontari facemmo un campo lavoro missionario. Nel nostro gruppo c’era anche un sacerdote che tutte le mattine celebrava la S. Messa per la comunità religiosa.

Durante il viaggio di rientro dall’Aeroporto di Milano a Lucca, fui accompagnata anche da una ragazza di Desio alla quale chiesi il motivo della sua venuta a Lucca e mi rispose che veniva per svolgere qualche giorno di volontariato presso la Casa Famiglia Santa Gemma. Fui molto sorpresa perché, anche se molto vicina a dove abitavo, non sapevo che esistesse questa realtà di accoglienza.

Da allora iniziai pure io a frequentare la Casa Famiglia e a svolgere lì un po’ di volontariato. Vivevo l’esperienza come una missione da vicino, ma senza distogliere lo sguardo anche ai più lontani. Infatti, l’anno successivo, nel 2013, partii nuovamente accompagnata dalle Sorelle di S. Gemma sempre per la Repubblica Democratica del Congo per continuare quello che avevamo iniziato l’anno prima.

Devo dire che quei viaggi furono per me uno slancio verso un forte cambiamento personale ed un’opportunità che segnò l’inizio del mio impegno nel volontariato locale e nazionale soprattutto con le Misericordie, avendo come guida Maria Pia Bertolucci, personalità di spicco nel volontariato lucchese e italiano.

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Partirò il 22 ottobre, Giornata Mondiale Missionaria, il cui tema quest’anno prende spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus nel Vangelo di Luca “Cuori ardenti, piedi in cammino”. Entrambe sono condizioni necessarie per accingersi ad un viaggio missionario.

I cuori di quei due discepoli erano rattristati, delusi e smarriti; la morte di Gesù era stata per loro il fallimento di Colui che credevano essere il Maestro, il Messia. Seppur Gesù fece un pezzo di cammino con loro, solo quando lo videro spezzare il pane lo riconobbero e i loro cuori si infiammarono. Credo che proprio questa fiamma di passione, di desiderio, di entusiasmo debbano essere la bussola che spinge ogni missionario a partire.

Accanto al cuore che arde, ci sono i piedi in cammino per annunciare Cristo Risorto. Quest’immagine richiama subito la missio ad gentes della Chiesa verso ogni popolo. In una società segnata e piagata dalle guerre e dai conflitti, la Buona Novella è ancora di speranza viva verso la pace.

Le Sorelle di Santa Gemma incarnano perfettamente questo messaggio, guidate dalla spiritualità di Santa Gemma che affermava “Io vorrei, oh Gesù, che la mia debole voce arrivasse ai confini di tutto il mondo, chiamerei tutti i peccatori e gli direi che entrassero tutti nel tuo Cuore!”. L’annuncio del Vangelo deve poter riguardare tutti, nessuno escluso.

Sarei abbastanza presuntuosa se pensassi di essere in grado di fare questo. Diciamo che vado per imparare dalle suore che, nelle loro comunità a volte in territori molto ostili, non si stancano di annunciare Cristo camminando anche decine di chilometri al giorno per raggiungere gli ultimi, i poveri, coloro che vivono in zone dimenticate.

Rispetto a dieci anni fa, parto con più consapevolezza forte anche della preparazione che mi è stata data e certamente con un’apertura volta ad accogliere e ad immagazzinare quante più informazioni possibili affinché al mio rientro possa essere in grado di testimoniarle.

Fonte dell’articolo

Spazio Spadoni

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