Il Papa a Sanremo sui bambini e le guerre | E’ ora che si cambi musica

Il Papa a Sanremo ha parlato anche di guerre e bambini. Ricordando anche i bambini soldato, per spazio + spadoni è ora che si cambi musica.

«La musica è bellezza, è strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti».

Così Papa Francesco, con un videomessaggio, si è rivolto, nella prima serata, al pubblico dell’Ariston e a chi guardava il festival di Sanremo da casa.

È la prima volta, in 75 anni, che un pontefice interviene, seppur a distanza, alla kermesse della canzone italiana. Al contrario, i suoi appelli per la pace sono frequenti.

E verso le 22.00, poco prima dell’esibizione dell’israeliana Noa e della palestinese Mira Awad – che hanno cantato in ebraico, arabo e inglese Imagine di John Lennon – lui ha voluto esserci, non solo per parlare dell’importanza della musica, che «può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme», ma anche e soprattutto per ricordare i bambini distrutti dalle guerre.

«Penso direttamente a tanti bambini che non possono cantare, non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto».

A questo pensiero si unisce anche spazio + spadoni che, nella Giornata Mondiale dei bambini soldato,
vuole richiamare l’attenzione su quella che è la condizione perenne di tanti bambini e ragazzi,
“utilizzati” nei conflitti e costretti a combattere e morire.

A 36 anni dall’anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (che, nel suo Protocollo opzionale, include la proibizione del reclutamento e dell’impiego come soldati di tutti i minori di diciotto anni), è vergognoso che ancora succeda.

Sono tante le zone del mondo toccate da questa piaga: la Repubblica Democratica del Congo (dove in queste ultime settimane la situazione è più calda che mai), il Mozambico, il Sahel, il Sudan, la Somalia, la Siria, Haiti, la Colombia, ecc.

I bambini vengono spesso rapiti e reclutati con la forza; spesso, subiscono anche stupri e violenze. Dopodiché, si ritrovano con un fucile in mano al posto di un giocattolo; vengono aizzati all’odio e finiscono col dimenticare le origini, gli affetti, la famiglia.

I numeri sono altissimi. Secondo l’Ong World Vision, si stima che in tutto il mondo siano circa 250.000 i bambini che prendono parte a conflitti, in qualità di guerriglieri, spie, messaggeri, ecc. Solo nel 2023 ne sono stati arruolati 8000.

Come ha detto il Papa al Festival di Sanremo, la musica può aiutarci a farci “impegnare per un mondo più giusto e fraterno” perché “la guerra è sempre una sconfitta”.

Rispetto a ciò e all’utilizzo e lo sfruttamento dei bambini soldato, spazio + spadoni aggiunge che è ora che si cambi musica.

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