Il Dicastero per La Vita Consacrata

Con la promulgazione della costituzione apostolica “Praedicate Evangelium”, cambiano gli assetti di alcune strutture vaticane: il nuovo Dicastero modifica la precedente denominazione di Congregazione, di cui abbiamo presentato nei mesi scorsi storia, obiettivi e “bilancio di missione”

È un’autentica galassia, la vita consacrata nella Chiesa. Ordini antichi, istituti più recenti, comunità femminili e maschili, tutti unite dal “filo rosso” del Vangelo vissuto sine glossa, alla luce di uno specifico carisma. Alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica spetta il compito di tenere le fila di questo macrocosmo variegato, anche negli aspetti più delicati riguardanti la vita interna dei singoli istituti. Il cardinale João Braz de Aviz guida da undici anni il dicastero. Preziosa è la collaborazione e comunione dell’Arcivescovo Segretario José Rodríguez Carballo e il lavoro di una quarantina di officiali, che sono espressione delle varie forme di vita consacrata, e con il supporto di un bilancio di missione che nel dato ufficiale del 2021 ammonta a 3 milioni di euro. Ai media vaticani, il Cardinale presenta il lavoro della Congregazione.

Incaricata di promuoverne e regolarne tutte le forme e le espressioni, la Congregazione ha il polso della situazione della vita consacrata nel mondo.

Qual è oggi il suo stato di salute in un contesto culturale sempre più secolarizzato e incapace di comprendere il valore di scelte integrali e definitive?

Dal nostro osservatorio emerge un grande e bel mosaico della vita consacrata. Non possiamo dare una valutazione univoca perché le realtà sono veramente tanto diverse tra loro. Se è vero che in alcune società e culture la secolarizzazione sembra sminuire il significato di una vita donata per sempre agli altri e al Signore, è anche vero che vi sono culture e società in cui i valori della comunione e della definitività hanno ancora un peso rilevante. Per questo le sfumature sono tante ed anche aumentano per via della mobilità dei consacrati da un continente all’altro. Lo sguardo d’insieme è uno sguardo che rimanda speranza e condivisione perché sono molti i consacrati nelle diverse forme di vita consacrata che vivono con gioia la loro vita. Tutto sommato, la vita consacrata gode de buona salute. Lo abbiamo detto e lo confermiamo che Il pontificato di Papa Francesco e la stessa persona di un papa che proviene dal mondo religioso ha dato una spinta verso una nuova consapevolezza e apertura, anche nei contesti secolarizzati in cui vivono tanti consacrati. Proprio in molti di questi contesti, la vita consacrata appare come una vera profezia.

 

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Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

 

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SEC 2024-2025
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