Goma, Una Città Alla Deriva: Tra Criminalità e Oblio
La città di Goma, situata nell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC), incarna un preoccupante paradosso
Culla di una popolazione vivace e dinamica, si trova tuttavia immersa in un clima di violenza e criminalità che sembra diventare la norma. Ogni giorno vite vengono portate via, famiglie devastate e le speranze di giustizia si assottigliano in un silenzio pesante.
Goma, una volta città di speranza e resilienza, è ora intrappolata in una violenza infinita e in un’impunità istituzionalizzata. L’omicidio di Edmond Bahati è solo un simbolo di questa tragica realtà. Oltre all’aggressione da parte del movimento ribelle M23, che ha causato migliaia di morti e sfollati interni attorno a Goma, oggi la città è diventata il centro di una crescente insicurezza che provoca ogni giorno morti innocenti.
L’omicidio di Edmond Bahati Monja, coordinatore della stazione radio Maria di Goma, ucciso nel distretto di Ndosho mentre tornava a casa il 27 settembre, e quello di una giovane ragazza uccisa nel distretto di Himbi da rapinatori a mano armata il 1° ottobre sono solo gli esempi l’ultimo di una lunga lista di crimini che rimangono senza risposta.
Un omicidio che scuote la città
Edmond Bahati era solo un cittadino comune. Come coordinatore di Radio Maria, ha incarnato una voce di speranza e di fede per molti abitanti di Goma. Il suo brutale assassinio lasciò la comunità sotto shock, ma soprattutto immersa nell’incomprensione. Perché lui? Perché questo crimine atroce? E soprattutto, dov’è la giustizia? Sebbene i servizi di sicurezza abbiano catturato l’autore e complice di questo crimine, la famiglia di Bahati, così come i suoi colleghi, si ritrovano intrappolati in un vortice di dolore e frustrazione.
Il suo omicidio è sintomatico di ciò che affligge Goma: un’indifferenza istituzionale che lascia i criminali liberi e le famiglie in lutto senza sostegno. Nonostante la mobilitazione della società civile, i tributi pagati a Bahati e gli appelli all’azione, c’è una grande paura che questo crimine cada nell’oblio, come tanti altri prima di esso.
L’aumento della criminalità nelle strade di Goma
Non è la prima volta che Goma è teatro di violenze inspiegabili e spesso impunite. Le segnalazioni di omicidi, rapine a mano armata e aggressioni stanno aumentando con una frequenza allarmante. Nella notte del 1° ottobre si è verificata un’altra tragedia: una giovane ragazza è stata uccisa dai ladri che cercavano di rintracciare un concessionario di carte telefoniche. Era solo una vittima innocente intrappolata in una trappola che non avrebbe mai potuto prevedere. Questo dramma mette in luce la violenza onnipresente che regna nelle strade di Goma.
Gli abitanti vivono nella paura costante, nella psicosi. Non sanno se torneranno a casa sani e salvi dopo una giornata di lavoro o una semplice gita. Gli orari dopo le 18 di sera sono diventati incerti per la sicurezza delle persone e delle loro cose. La polizia, che dovrebbe proteggerli, sembra impotente di fronte alla portata della situazione. Pattuglie sporadiche, corruzione dilagante e una terribile mancanza di risorse rendono Goma un terreno fertile per i criminali.
Tutto questo è solo il risultato di un sistema giudiziario fallimentare. Il sentimento di impunità che regna a Goma è in gran parte alimentato dal fallimento del sistema giudiziario. Molti casi di omicidio, violenza e furto non arrivano mai in tribunale. Il caso di Edmond Bahati e la ragazza assassinata purtroppo non fanno eccezione. Gli abitanti di Goma sono disillusi da un sistema che non sembra essere all’altezza delle proprie responsabilità.
Le indagini sono spesso pasticciate, le prove raccolte male e i potenziali testimoni messi a tacere per paura di ritorsioni. Di conseguenza, la giustizia viene ritardata, a volte per sempre. I criminali sanno che possono agire senza timore di ritorsioni. Questo clima di impunità contribuisce all’aumento della criminalità, poiché ogni omicidio senza risposta invia un messaggio chiaro: a Goma, la vita umana ha perso il suo valore.
Indifferenza al dolore delle vittime
Ancora più inquietante del tasso di criminalità alle stelle a Goma è la crescente indifferenza verso il dolore delle vittime. La violenza è diventata così comune che le tragedie che un tempo scuotevano la città ora sembrano solo un’altra notizia fugace nei notiziari locali. Assassini come quello di Edmond Bahati o di questa giovane ragazza spesso fanno solo pochi titoli prima di essere inghiottiti dalle notizie, lasciando le famiglie delle vittime in una solitudine straziante.
Ogni vita tolta è una tragedia, ma per quanto tempo i nomi di Bahati e di questa giovane risuoneranno nei nostri ricordi? In una città dove la violenza è il pane quotidiano, l’oblio sembra essere l’unica risposta che la società è pronta a offrire. Gli abitanti, presi in una routine di sopravvivenza, sembrano rassegnati ad accettare che la giustizia, per loro, sia solo una lontana illusione.
L’omicidio di Edmond Bahati e di tante altre persone innocenti a Goma solleva profondi interrogativi sul futuro di questa città e, più in generale, su quello della RDC. Se le autorità locali e nazionali non adottano rapidamente misure per ripristinare la fiducia nelle istituzioni giudiziarie e ripristinare la sicurezza, la situazione rischia di continuare a deteriorarsi. Ma c’è ancora un barlume di speranza: che le voci delle vittime non vengano messe a tacere nell’indifferenza e che, attraverso la consapevolezza collettiva, possa prendere forma un futuro più sicuro e più giusto.
Goma merita di meglio. I suoi residenti meritano di meglio. Meritano di vivere senza la paura di essere la prossima vittima di violenza indiscriminata e senza risposta. La giustizia non deve rimanere una promessa vuota. Deve diventare realtà, per Bahati, per la ragazza assassinata e per tutte le altre vite stroncate nell’indifferenza. È una lotta quotidiana, una lotta per la dignità umana e la pace, una lotta che non deve essere dimenticata. Bisogna finalmente fare giustizia per tutte queste persone innocenti cadute nell’oblio.
Immagini
- Rodrigue Bidubula