“Era come se mancasse qualcosa alla mia vita”

Nella Giornata Mondiale della Vita Consacrata, il diacono Giuseppe Angelucci, di Greccio (Rieti), condivide la sua testimonianza

(di Giuseppe Angelucci)

La consacrazione alla Vergine Immacolata  è stata per me un punto di arrivo e di partenza.
Un punto di arrivo perché è stato un lungo cammino per comprendere che Dio mi stava chiamando. Mi ricordo, agli inizi degli anni Novanta, mentre stavo al Santuario Francescano di La Verna. Avevo seguito le mie figlie che erano in pellegrinaggio con la parrocchia e ho sentito come un tonfo al cuore. Ho sentito come se mancasse qualcosa nella mia vita.

Da quel momento, ho cominciato a cercare, ma non riuscivo a darmi una risposta.
Dopo qualche anno di buio, ho trovato un frate Francescano conventuale che ha cercato di dare una prospettiva alla mia ricerca e mi ha orientato alla Spiritualità francescana Mariana sulle orme di San Massimiliano Kolbe.

Così è cominciata la mia conversione alla vera fede cristiana e ho cominciato a cambiare il mio modo di pensare e il mio carattere; io non me ne rendevo conto, ma la maggior parte delle persone che conoscevo cominciava a meravigliarsi del mio cambiamento.  Più leggevo gli scritti di san Massimiliano e più mi innamoravo appassionatamente della Vergine Immacolata, Madre del Signore e Madre nostra.

Dopo qualche anno,  il 24 maggio 2001 (memoria della Madonna Ausiliatrice), nella splendida cornice del Santuario Francescano di Greccio, durante una celebrazione Eucaristica, mi sono consacrato insieme a mia moglie Rita alla Vergine Immacolata, donandole tutto quello che sono, corpo e anima, e tutta la mia vita. Lì iniziò un nuovo punto di partenza.

Da quel momento, la mia vita è diventata missionaria nella mia parrocchia. Prima, mi interessavo solo di me e della mia  famiglia, poi ho cominciato ad occuparmi anche degli altri (le famiglie del luogo e le case di riposo).

Pur rimanendo me stesso con la mia famiglia, con gli amici e non rinunciando a niente della vita trascorsa fino ad allora, capii che era cambiato solo l’amore che provavo per loro e per tutti quelli che il Signore mi metteva accanto.

Dopo di allora, con l’aiuto del Signore, lo studio, il sostegno della mia famiglia e di un carissimo amico, Enzo Bertani, il 26 Dicembre 2008, a 58 anni, sono stato ordinato Diacono, con l’imposizione delle mani del Vescovo di Rieti Mons. Delio Lucarelli.

Giuseppe Angelucci, diacono

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