Don Luigi Pieretti, tra i primi fd di Lucca | Prima della partenza

Continua il racconto della vita missionaria di don Luigi Pieretti, fidei donum della diocesi di Lucca in Brasile

Negli anni a Torre del Lago, tra il 1971 e il 1979, al centro dell’impegno sacerdotale di don Luigi Pieretti, ci sono stati “la catechesi, i sacramenti, i giovani, i poveri e le missioni”.

In una diocesi che in quel periodo si apriva alla Chiesa sorella di Rio Branco con l’invio dei tre fidei donum Giovanni Stefani, Natalino Pucci e Massimo Lombardi, don Luigi cominciava anche lui a guardarsi intorno. Anzi, lontano. E quando don Massimo, per una serie di circostanze, rimase solo a Santa Ines e iniziò a chiedere aiuto ad altri sacerdoti di Lucca, lui si rese disponibile.

Era il febbraio del 1977, ma il Brasile doveva aspettare perché il suo parroco aveva dei problemi di salute e c’era una comunità parrocchiale di cui occuparsi.

Quando a novembre dello stesso anno morì, pochi giorni dopo il funerale, don Pieretti andò a chiedere il permesso di partire al vescovo Juliano che, in seguito ad un periodo di riflessione, acconsentì.

«Sarei rimasto nella parrocchia di Torre Del Lago fino a giugno e nell’agosto del 1978 avrei partecipato a un corso di formazione presso la CEIAL (Conferenza Episcopale Italiana per l’America Latina)», ricorda il fidei donum.

Si sa che la strada dei missionari è spesso in salita, ma nonostante le difficoltà e gli imprevisti loro continuano il cammino, fiduciosi in Dio e nei fratelli. Così è stato per don Luigi Pieretti, che non ha avuto un inizio proprio facile.

Infatti, un altro impedimento era già in agguato: «venimmo a sapere che, a causa di problemi politici, il governo brasiliano non concedeva visti ai sacerdoti cattolici che andavano a lavorare in diocesi che erano favorevoli alla teologia della liberazione».

Rio Branco (con il suo vescovo Moacyr) era proprio una di queste, ragion per cui don Luigi non ricevette il permesso.

L’occasione fortuita fu, invece, l’annuncio della decisione di papa Giovanni Paolo II di andare in Brasile nel 1980, che favorì l’ingresso di sacerdoti e missionari cattolici.

«E così, nel giugno 1979, ricevetti finalmente il mio visto», scrive nel suo diario in portoghese.

Un premio, per lui. Prezioso quanto desiderato.

Iniziò a fare i preparativi, aiutato da don Sirio Valoriani.

Quella valigia si sarebbe presto riempita di incontri, esperienze, ricordi.

To be continued…

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  • Don Luigi Pieretti

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