“Come se fosse oggi” | Racconti da Muhanga 6
Dal diario di padre Giovanni Piumatti nel suo periodo a Muhanga (Nord Kivu). Riflessioni ancora attuali
L’Africa che ci insegna la giustizia, che è equità e condivisione
Ci sono i grandi fatti che passano nella cronaca di TV e giornali. Siria, armi chimiche, Costa Concordia, sparatoria nella sede dei Marines, Obama, Olimpiadi in Giappone, l’onnipresente pallone; tutto sullo stesso piano.
E c’è la vita che scorre, lenta e nascosta, a volte più forte, ci travolge o ci lascia aggrappati a qualche alberello di fortuna, vita che Dio offre uguale per tutti…
Concetta è ritornata: per ricomporre la nostra piccola società-comunità. Qualcuno si sta preparando per i prossimi mesi. Qua, molti giovani e uomini vanno a Musigha dove si scarnifica una collina, in cerca d’oro; arrivano da tutte le parti, sono oltre 15 mila.
Lasciano da parte campi, tentano la fortuna . Sono assoldati dai commercianti di Butembo, da chi ha un fucile e un po’ di potere… da chiunque ha un po’ di soldi e può dar loro da mangiare per 4-5 mesi, poi divideranno il gruzzolo, se lo si trova.
Muhanga è piccola; ma come sapete fa parte della grossa realtà che passa sotto diversi nomi: Kivu, grandi laghi, coltan. Risorse naturali, posizione centrale in Africa, guerra che dura da venti lunghi anni.
Quel che fa tanto pena è di vedere tutte queste giovani famiglie che vivono in casa propria, quasi come quelli che sbarcano a Lampedusa. Con grande dignità e tanta sofferenza.
Mentre scrivo, entra in casa Nostal, un simpaticone di 6 anni, seguito da Katembo e Samì, più piccoli. Prendo un biscottino che ieri Concetta ha cucinato e lo dò a Nostal; uno solo volutamente, tanto così per vedere cosa capita. Nulla di speciale: Nostal non fa una piega, lo spezza e ne dà a Katembo, vede che forse è troppo poco e gliene spezza un altro pezzo, poi un altro pezzo lo dà a Samì.
Allora mi alzo e prendo altri due biscotti, uno a Katembo e l’altro a Samì. Samì prende e se ne va fuori (non vedo cosa combina là), Katembo sta qui e rosicchia il suo biscotto. Nostal guarda gioioso Katembo che ha ricevuto il biscotto intero, finisce la sua briciolina che le era rimasta, ride con quei due occhi furbissimi (e lo è veramente!)… ed è felicissimo così.
È felicissimo così, con una divisione dei pezzi sicuramente illogica ed irrazionale non matematica,
ma è la giustizia di Nostal, bellissima.
In TV spesso si parla di giustizia americana… giustizia francese…giustizia italiana; e qui ho davanti a me la giustizia africana: che mistero!
Nel vangelo leggo di un padrone che alla fine della giornata pagò gli operai venuti a lavorare in ore diverse.
Un altra giustizia: molto strana, anche quella di Dio. Ora son rimasto solo con Nostal; mi fa una confidenza: – voglio venire da te – dove? – da te, in Italia – per fare che cosa? – a vedere tua mamma.
Vedete? anche lui vuole venire in Italia. Ma qualcuno ne ha paura.
(Padre Piumatti, 18 settembre 2013
Leggi gli articoli precedenti
Fonte e immagine
- G. Piumatti, Muhanga. Parole e storie d’Africa, p. 280