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“Come se fosse oggi” | Racconti da Muhanga 11
Dal diario di padre Giovanni Piumatti nel suo periodo a Muhanga (Nord Kivu). Riflessioni ancora attuali
Il sabato del villaggio… africano
È di nuovo sabato sera: quello famoso e quello normale.
Un’immagine fatta di colori vari e tanti messaggi; sempre valido e vero, ovunque. Ovunque ci sia il bel ritmo che molte culture ci hanno trasmesso, culture che hanno le radici in alto: una settimana di lavoro, spesso faticoso, e poi il giorno di riposo, giorno di festa, meritato, atteso e sognato.
Chi ha scelto od è stato costretto a venderlo per un pugno di soldi, questo bel dono ritmato, si accorge di che cosa ha perso?
Si accorge a quale triste povertà va incontro, oppure ci è già cascato?
Chi ha organizzato così la società odierna, la città, il paese…, si rende conto dell’ ingranaggio diabolico che ha costruito?
Qui, nel cortile che ho davanti agli occhi, i ragazzi giocano al pallone, più in là nell’angolo la giostra resiste alla rotazione scricchiolante e senza fine, mentre laggiù sulla strada si snoda la rituale processione quasi invisibile: qualche giovane con
l’onnipresente macete in mano ed un tronco sulle spalle, mamme e mamme stracariche che tornano dai campi, … come la famosa donzelletta; gli altri vagano nel villaggio.
Sì, proprio quell’atmosfera che Leopardi ha contemplato ed magnificamente dipinto.
Senza fatica, mi viene spontaneo il ricordo di quei sabati a Solere di Savigliano, quand’ero dai nonni.
Non era molto diverso da quello che vedo oggi; forse solo un po’ più di stanchezza, qua.
E me lo chiedo: dov’è oggi la civiltà? Anzi, mi interrogo seriamente: arriverà il giorno in cui chi oggi si pretende di esportare democrazia, ed in passato credeva di esportare civiltà verrà a chiedere di esportargli questa vita? io lo credo, arriverà!
Padre Giovanni Piumatti, 21 marzo 2017)
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Fonte e immagine
- G. Piumatti, Muhanga. Parole e storie d’Africa, p. 428