“Come se fosse oggi” | Racconti da Muhanga 1

Dal diario di padre Giovanni Piumatti nel suo periodo a Muhanga (Nord Kivu). Riflessioni ancora attuali

Scusateci.

Penso sia la prima parola che devo dire. Lasciare troppo silenzio è una colpa !

Specialmente quando scegliamo di essere voce di chi non ha voce; in questo caso l’Africa.

Specialmente quando sono già troppi quelli che tacciono, mentre dovrebbero parlare.

Specialmente quando le poche parole che diciamo ce le manipolano… le fanno diventare ambigue.

Per esempio, gli racconto di come si vive in Congo, oppure tu gli parli dell’Africa che hai visto qua, e tutti si mettono a sentenziare sui rifugiati che fuggono la guerra, “…35 euro al giorno! … hanno sempre il telefonino in mano! …rubano il nostro lavoro!”.

Scusa, ma che c’entra con la sorella Africa; quella sorella che ti vogliamo presentare, solo perché tu la stai ignorando completamente? Che c’entrano quelle frasi col caos che abbiamo qua, con la gente di Muhanga, con la sofferenza del Kivu, Che c’entra coi barconi???

Non si sa neppur più leggere la realtà? Leggiamo i giornali come se fossero la Bibbia. Guardiamo le notizie-tv (quelle briciole che passano) come i bimbi guardano i cartoni animati.

Non dico questo per giustificare il mio silenzio. Anzi si aggrava anche il mio-nostro silenzio.

Fonte e immagine

  • G. Piumatti, Muhanga. Parole e storie d’Africa, pp. 432-433.
SEC 2024-2025
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