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Colera nell’Est del Congo: un’emergenza sanitaria in mezzo ai conflitti armati

Situazione critica

Nell’Est del Congo, una regione già martoriata da conflitti armati e instabilità politica, si è sviluppata una nuova emergenza sanitaria: un’epidemia di colera. Questa malattia altamente contagiosa ha colpito nel 2023 migliaia di persone, tra cui molti bambini, che sono particolarmente vulnerabili alle gravi conseguenze del colera.

La combinazione di conflitti armati e condizioni igienico-sanitarie precarie ha creato un terreno fertile per la diffusione rapida del colera. Le infrastrutture danneggiate e l’accesso limitato all’acqua potabile e alle strutture sanitarie adeguatamente attrezzate hanno reso difficile per le comunità locali affrontare l’epidemia.

Statistiche preoccupanti

Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla situazione del colera nel mondo, la Repubblica Democratica del Congo è stata colpita da 51.847 casi di colera, tra cui 430 decessi nel 2023, pari a un tasso di mortalità di 0,8%.

I casi sono stati segnalati in 15 delle 26 province della RDC, con una concentrazione molto elevata nel Nord Kivu, presso Goma (65%), la provincia sta affrontando una grave crisi umanitaria. Secondo l’OMS, i casi registrati nella RDC sono dovuti all’aumento dell’attivismo dei gruppi armati, con conseguente persistenza dell’insicurezza, della violenza e dei massicci spostamenti di popolazione.

I campi sovraffollati: terreno fertile per la diffusione del colera

I campi per gli sfollati sono generalmente sovraffollati e saturi, il che favorisce la trasmissione del colera. Le famiglie che vivono nei campi intorno alla città di Goma, ad esempio, stanno affrontando una massiccia carenza di acqua e servizi igienici: più di 300.000 persone, tra cui 183.000 bambini, non hanno accesso ad acqua sufficiente e potabile, meno di un terzo delle persone ha accesso alle latrine, il che significa che 159 persone devono condividere una sola latrina. Qui per venire in aiuto è necessario fornire alle persone e sopra tutto ai bambini acqua pulita, kit igienici, materiale medico e cure adeguate.

Interventi necessari: fornire acqua pulita, kit igienici, cure mediche ed educazione sanitaria

Gli attori locali, le organizzazioni umanitarie e le agenzie sanitarie internazionali stanno lavorando incessantemente per contrastare la diffusione del colera e mitigare le sue conseguenze. Le azioni chiave che possono essere intraprese includono prima di tutto la fornitura di assistenza medica. Le organizzazioni devono garantire che le strutture sanitarie locali siano adeguatamente attrezzate per gestire i casi di colera, fornendo farmaci, fluidi e attrezzature mediche necessarie per il trattamento e la cura dei pazienti.

La grande parte della popolazione colpite non ha accesso all’acqua pulita, qui è essenziale garantire l’accesso continuo all’acqua potabile pulita per le comunità colpite. Ciò può implicare l’istallazione dei dispositivi per fornire l’acqua, distribuzione dei prodotti per la purificazione dell’acqua o la riparazione delle infrastrutture idriche danneggiate. L’altro fronte consiste nel rinforzare l’educazione sanitaria e igienica. Le organizzazioni devono condurre campagne educative nelle comunità, gli abitanti dei campi profughi per promuovere pratiche igieniche sicure, come il lavaggio regolare delle mani e la corretta gestione dei rifiuti, al fine di prevenire la diffusione del colera.

Coordinamento e collaborazione: chiave per una risposta efficace contro il colera

Rimane cruciale condurre un monitoraggio costante della diffusione del colera per identificare tempestivamente nuovi focolai e rispondere rapidamente con interventi mirati. Questo passa attraverso un coordinamento degli sforzi e una collaborazione stretta tra le diverse organizzazioni, le autorità locali e altre parti interessate per garantire una risposta coordinata ed efficace alla crisi dell’epidemia.

Oltre a questo, si trova che le persone hanno un bisogno di sostegno psicosociale. Data la natura traumatica della situazione, è importante fornire sostegno psicosociale alle persone colpite, specialmente ai bambini, per aiutarli a superare lo stress emotivo e psicologico causato dall’epidemia e dai conflitti circostanti.

Affrontare l’epidemia di colera nell’Est del Congo richiede un impegno continuo e coordinato da parte delle organizzazioni umanitarie, delle autorità locali e della comunità internazionale. Solo attraverso sforzi congiunti e un sostegno sostenuto è possibile mitigare gli effetti devastanti di questa crisi sanitaria e proteggere la vita e il benessere delle persone colpite.

 

Immagine:

  • Rodrigue Bidubula

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