Attenti ai cicloni!
Direttamente dall’Oceania, dalle Solomon Islands, i racconti di suor Anna Maria Gervasoni, missionaria delle Figlie di Maria Ausiliatrice
Carissimi, stavolta, vi parlerò del meteo.
Dovete sapere che nel Pacifico (che continua a non essere poi così pacifico!), entro un mese arriverà la stagione dei cicloni.
Mi ricordo che quando studiavo geografia alle elementari e leggevo di cicloni, tifoni, monsoni, mi chiedevo perché sono tutti “oni”. Beh, ora lo so perché, e devo dire che sono proprio “ONI”.
I cicloni scorazzano per il Pacifico senza una precisa traiettoria; a volte tornano indietro o cambiano direzione alla faccia delle previsioni meteorologiche. Sono costituiti da fortissime raffiche di vento, fino a 200 Km/h e spesso anche pioggia da alluvione.
Gli alberi di banano sono i primi ad essere atterrati perché non hanno granché di radici, mentre gli alberi da cocco, che sono “abituati” a questo clima, vengono agitati dal vento e perdono tutte le noci mature, per la gioia dei raccoglitori di cocco che non devono scalare fino a venti metri per il loro raccolto.
I fiumi fanno paura: si gonfiano e diventano marroni di fango, tanto che nel mare formano lunghe strisce d’acqua scura che fa fatica a disperdersi.
Lungo la costa nord-ovest dell’isola, vengono ricostruiti tutti i ponti che immancabilmente ogni anno sono spazzati via dalle piene.
E’ successo che gli argini in prossimità dei ponti siano stati rinforzati con pareti di roccia trattenute da forti reti metalliche, e che puntualmente siano state rubate! Alla radio, raccomandano alla popolazione di non farlo più!
Tuttavia, la gente ha escogitato un sistema per salvare le loro case. Essendo di legno e foglie, non sopravvivrebbero alle raffiche di vento, ma quando è il momento, smantellano le pareti così il vento passa e non abbatte la struttura. Se sono case permanenti (legno o mattoni) sono provviste di grandi finestre che vengono lasciate aperte. Non sempre funziona: si sa che la natura è più forte dell’uomo, ma si salvano parecchie abitazioni.
E sempre durante il ciclone c’è una rana che canta solo quando è tutto allagato ed ha un gracidare veramente particolare. Non la si sente mai durante l’anno o in ogni altra situazione meteorologica, nemmeno durante le piogge torrenziali, ma solo alla fine del ciclone, quando tutto è sott’acqua!
E la vita continua: piano piano, con la ripresa della scuola, le ragazze arriveranno da noi ed avremo nuove avventure, nuove storie, gioie e lacrime, sfide da affrontare.
Guardando alle ragazze che abbiamo avuto “tra le mani” in questi anni siamo decisamente incoraggiate: hanno fatto un grosso salto di qualità ed è bello incontrarle e vederle felici, realizzate, sicure di sé.
Anche quando vengono a piangere sulle nostre spalle hanno sempre tanta forza e speranza dentro. Noi suore siamo diventate un punto di riferimento, sia quando devono riempire i documenti per il nuovo lavoro o quando non sanno se lasciare il marito che le ha tradite o tenerlo.
Noi portiamo tutte queste nostre figlie nella preghiera, perché non manchi la Grazia che le aiuti e le guidi nella vita, come portiamo nella preghiera tutti voi, perché anche in quest’anno non manchi la forza e la speranza nell’affrontare con coraggio e gioia le sfide della quotidianità, luogo dove si incontrano e costruiscono amicizie e relazioni che impegnano la nostra vita perché porti frutti d’amore e pace nelle nostre famiglie e nel mondo.
Alla prossima!
Fonte e immagine
- Suor Anna Maria Gervasoni