Africa, arrestati in Eritrea monsignor Fikremariam Hagos e due sacerdoti: continua la guerra nel Tigray

La regione separatista del Tigray è diventata anche teatro di una guerra di nervi che ha portato all’arresto di Fikremariam Hagos, ordinato primo vescovo di Segheneity nell’Eritrea meridionale

Eritrea, gli arresti di un vescovo e due sacerdoti

Ad oggi, il governo eritreo non ha commentato né spiegato i motivi dell’arresto del vescovo Fikremariam Hagos.

Sua Eminenza stava tornando da un viaggio in Europa ed è stato fermato dagli agenti di sicurezza all’aeroporto internazionale di Asmara.

L’ipotesi, non confermata dalle autorità, è che sia detenuto nel carcere di Adi Abeto insieme ai suoi confratelli don Mihretab Stefanos, parroco della chiesa di San Michele a Segheneity, e abba Abraham dei Cappuccini, anch’essi arrestato la scorsa settimana.

L’arresto di Hagos rappresenta un passo significativo nell’escalation di repressione che la dittatura di Isayas Afewerki esercita sui cattolici: è infatti la prima volta che un vescovo viene arrestato.

La colpa della Chiesa eritrea non è tanto quella di schierarsi contro le tante fazioni in guerra in quella zona dell’Africa, quanto quella di denunciare i principali problemi che affliggono il suo popolo.

In particolare, monsignor Fikremariam si era espresso pubblicamente proprio contro il coinvolgimento nella guerra, avvertendo tra l’altro i fedeli di non approfittare dei beni saccheggiati dall’esercito al popolo del Tigray e messi in vendita nei mercati eritrei.

Una presa di posizione che evidentemente gli è costata l’arresto e la reclusione in un carcere famigerato per le sue condizioni di vita e per le violenze ivi praticate.

Non resta che pregare per la salvezza di questi coraggiosi rappresentanti di Dio e sperare in una loro pronta liberazione.

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Fonte:

Avvenire