61a Giornata dell’Africa

Giornata dell’Africa (già Giornata della Libertà Africana e Giornata della Liberazione Africana), commemorazione annuale della fondazione dell’Organizzazione dell’Unità Africana il 25 maggio 1963

Questa organizzazione è stata sostituita dall’Unione Africana il 9 luglio 2002, ma la festa continua a essere celebrata il 25 maggio in vari Paesi del continente africano e del mondo.

Anche il Vaticano ha celebrato la 61ª Giornata dell’Africa con una Santa Messa presieduta il 27 maggio nella Basilica mariana di Santa Maria Maggiore a Roma dal Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. Erano presenti gli ambasciatori del Gruppo africano presso la Santa Sede, le missioni diplomatiche africane residenti accreditate presso la Repubblica italiana e le rappresentanze africane permanenti accreditate presso le Nazioni Unite FAO/PAM/IFAD. Erano presenti anche prelati africani della Curia romana e sacerdoti africani in Italia.

Nella sua omelia, il cardinale Parolin ha fatto riferimento agli approfondimenti sull’Africa contenuti nelle esortazioni apostoliche post-sinodali Ecclesia in Africa (1995 – San Giovanni Paolo II) e Africae Munus (2011 – Benedetto XVI), che hanno messo in luce le sfide, le difficoltà e i contrasti che il continente deve affrontare, sottolineandone però anche gli aspetti di speranza.

Il Segretario di Stato ha affermato che l’Africa deve tracciare la propria strada verso il successo. Se da un lato il continente possiede forza, risorse abbondanti e ricchezze diverse, dall’altro ha bisogno di alleati sinceri da parte della comunità internazionale, impegnati a lavorare per il benessere della popolazione, la pace, la riconciliazione e lo sviluppo.

Il cardinale Parolin ha sottolineato l’importanza del sostegno della comunità internazionale, soprattutto alla luce delle difficili circostanze dell’Africa, segnate da violenti conflitti che causano immense sofferenze. Ha indicato la situazione nell’est del Congo come esempio.

Il Cardinale ha espresso la convinzione che ci sia speranza per il progresso, ma ha sottolineato un principio fondamentale: dare priorità al benessere delle persone. Quando gli interessi materiali hanno la precedenza, la pace diventa inafferrabile. Tuttavia, la giustizia e l’accesso equo alle ricchezze materiali, responsabilità condivise dalle autorità locali e dalla comunità internazionale, possono portare a un miglioramento.

Per quanto riguarda il ruolo della Santa Sede, il cardinale Parolin ha assicurato che essa sostiene la Chiesa africana come parte di una famiglia globale. Attraverso le Nunziature e l’interesse diretto del Papa per l’Africa, si cerca di dare una mano ovunque sia possibile.

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