6. Don Luigi Pieretti, tra i primi fd di Lucca | Parrocchia di Santa Ines
Continua il racconto della vita missionaria di don Luigi Pieretti, fidei donum della diocesi di Lucca in Brasile
Don Luigi ha volato su più Boeing prima di atterrare a Rio Branco e, prima del suo arrivo, aveva pregato con queste parole: “Fra tre ore sarò a Rio Branco. Sono felice di arrivare nella festa di San Lorenzo, diacono e martire. Il suo esempio di servizio e di sacrificio totale per Gesù e per i poveri deve essere per me un programma di vita“.
Ma non si ferma qui; va oltre. La sua preghiera è, infatti, un fiume in piena che sgorga da un cuore colmo d’amore…
“Il Signore che mi ha messo sulla strada del Brasile e dei poveri mi darà la forza di vivere questo servizio fino alle ultime conseguenze. Egli stesso ci ha promesso il suo Spirito come garanzia di successo nel vivere il Vangelo. Padre, che vedi ogni bisogno dei tuoi figli, in questo momento così importante per me, ti chiedo con tutta la mia fede, secondo l’insegnamento di tuo Figlio Gesù, di darmi il tuo Spirito Santo affinché io sappia essere ogni giorno il tuo umile e fedele servitore, un sacerdote al servizio dei tuoi figli, un cristiano fedele alla sua vocazione. Maria interceda per me e per tutti i missionari”.
Invoca poi diversi santi perché intercedano per lui presso il Signore “affinché possa vivere da sacerdote e da cristiano con gioia e coerenza”. Gioia e coerenza, due qualità che non devono mancare nel suo servizio.
Il 12 agosto del 1979 è il giorno in cui si presenta all’assemblea parrocchiale. E’ il momento di salutare la gente e di farsi conoscere. Può fare il suo discorso e lo prepara il giorno prima:
“Cari fratelli e sorelle, sono molto felice di essere finalmente tra voi. Aspettavo questo momento da più di un anno e ora ringrazio il Signore per aver esaudito il mio desiderio. Innanzitutto, vorrei salutare il mio Vescovo di Lucca e la mia comunità di Torre del Lago per confermare quanto già detto da don Moacir, padre Massimo e padre Sirio, e cioè che a molte migliaia di chilometri di distanza da qui ci sono tanti fratelli che vi pensano, vi vogliono bene e sono solidali con i vostri problemi”.
“Sono venuto tra voi anche a nome loro, come segno della loro partecipazione alla vostra vita. Sono qui tra voi soprattutto per cercare di vivere più intensamente il Vangelo di Gesù e per rispondere a Colui che mi ha chiamato a questa avventura. Gesù chiama ogni cristiano, e soprattutto ogni sacerdote, a non rinchiudersi nel proprio lembo di terra, nella propria comunità, nella propria famiglia, tra i propri amici, ma a sentire ogni essere umano come un fratello e una sorella. Il Signore ci chiama a testimoniare il suo Vangelo, la sua parola, la sua speranza e la sua vita fino ai confini della terra. Ringrazio Dio che mi ha dato questa possibilità di vivere per Lui, passando attraverso il sacrificio della lontananza”.
“La terza ragione della mia presenza tra voi è che voglio condividere la vita e il cammino dei poveri. Vivevo in una parte del mondo che possiamo definire ricca. Avevo il privilegio umano di avere la possibilità di molte comodità. Ho sentito che il Vangelo mi chiamava a dare non solo qualche elemosina, ma a condividere pienamente la vita con i miei fratelli e sorelle che vivevano senza pane, acqua, casa, lavoro o libertà, perché credo che servendo i poveri serviamo Gesù, vivendo con i poveri viviamo con Gesù“.
Spero che con il vostro aiuto imparerò ad amare di più il Signore e a vivere più coerentemente il Vangelo. La mia presenza qui tra voi aiuterà certamente i miei amici italiani a crescere nella loro fede. Vi invito anche a pregare per loro, affinché tutti insieme possiamo crescere nella fede e nell’amore e diventare sempre più il Corpo di Cristo, il Popolo di Dio, la Chiesa del Signore”.
La messa a Santa Ines, molto vivace e partecipata, è stata celebrata alle 7.30 di domenica, insieme a padre João e a p. Massimo.
Si sono presentati i vari settori della parrocchia, i gruppi e i responsabili. La sua presentazione è stata accolta da un grande applauso e, alla fine, molte persone si sono avvicinate per stringergli la mano.
Da quel giorno, era un membro di quella comunità e un loro pastore; e al tempo stesso un figlio di Dio e della Chiesa universale.